Il ritorno di Fabio Casati in Madagascar

La missione del nostro collaboratore Fabio Casati sull’isola di Nosy Be sta volgendo al termine.

Come l’anno scorso il signor Casati ha espresso il desiderio di testimoniare il suo operato sul nostro “Diario malgascio”.
Ben volentieri esaudiamo la sua richiesta, ringraziandolo per la dedizione che dimostra verso i progetti FSM in corso sull’isola.


DIARIO MALGASCIO, RIFLESSIONI DI FABIO CASATI

Come promesso eccomi qua nuovamente in Madagascar. Sembra ieri ma se guardo il calendario mi accorgo che un anno è già passato: rivedere e risentire colori e profumi di questa bell’isola è un rivivere sensazioni emotive intense. infatti chi conosce l’isola di Nosy Be la ricorda sicuramente come l’isola dei profumi e dei colori, pochi la vogliono ricordare anche per altri odori, gli odori tipici di queste latitudini che si percepiscono in ogni dove quando si è a contatto diretto con la popolazione indigena.

A me succede spesso, utilizzando quei pratici ma a mio parere ridicoli tricicli a motore targati Piaggio, che tutti qui chiamano o TOC TOC o BAJIAJ (!?!), per gli spostamenti cittadini, di condividere il passaggio con gente locale con abitudini diverse per quanto riguarda l’igiene personale che molto spesso fa un po’ a pugni con le nostre abitudini, ma tutto questo fa parte della quotidianità e degli usi e costumi di questa bellissima comunità e allora mi sta bene così.

Con il mio ritorno in Madagascar speravo di trovare qualche cambiamento ma avevo dimenticato che in generale questi autoctoni, a parte la gioventù che si sta occidentalizzando molto velocemente sia nel vestiario, nell’utilizzo di telefonini e di diabolici oggetti sempre naturalmente di ultima generazione ma ahimè in verità taroccati, e anche nel modo di comportarsi, lotta contro queste invasioni per comunque preservare gli usi ed i costumi locali, in altre parole le quotidianità.

Ma torniamo ai miei progetti che sono legati all’Association des Éducateurs des École Maternelles (AEM) e perché no, dato che ci sono, a qualche acquedotto. Come auspicato e desiderato largamente lo scorso anno dal CdA dell’AEM, il 3 novembre è infatti iniziato il seminario per gli/le insegnanti delle scuole materne per la durata di 11 giorni, con la partecipazione di ben 44 diplomandi sotto la guida di 4 formatori, 3 giunti dalla “Grande Terre” ed uno da Nosy Be, la signora Alima, che tra l’altro fa parte del CdA.

I formatori hanno seguito i programmi forniti dal Ministero dell’Educazione e i 44 partecipanti hanno ricevuto un Attestato di Formazione, in altre parole un diploma come insegnante riconosciuto di scuola materna. Durante la cerimonia di chiusura finale le autorità locali, i responsabili dell’educazione dell’isola e i partecipanti stessi hanno avuto parole di elogio e di ringraziamento verso la Fondazione Svizzera Madagascar per il sostegno dato a questo nuovo progetto e auspicato che a quanto fatto vi sia una continuità nei prossimi anni, non solo per l’AEM ma soprattutto per la gioventù malgascia.

Per quanto concerne gli acquedotti la siccità di questo anno non ha aiutato il buon funzionamento della distribuzione dell’acqua ma sono comunque fiducioso che gli abitanti dei diversi villaggi continuino nella corretta e costante manutenzione delle strutture (dighe di contenimento, filtri, lavatoi e fontane), soprattutto per quanto riguarda la pulizia onde evitare che i frequenti sconvolgimenti climatici, in particolare durante il periodo delle piogge, tendano a metterle fuori uso. Visitare questi luoghi è sempre un’avventura e sudare le cosìddette “sette camice” diventa, specialmente per me, non un obbligo ma una consuetudine anche se non sempre piacevole.

Ma gli eroi… Non da ultimo mi piace ricordare che durante la mia missione a Nosy Be ho potuto anche fare la conoscenza con il dott. Marco Rimoldi, ortopedico di Lugano,pure lui in missione sull’isola per un progetto che sta definendo in partenariato con la FSM e che riguarda la salute dei bambini, sempre nell’ambito del programma “Salute e istruzione per la gioventù malgascia”. Per l’occasione il dott. Rimoldi ha accolto il nostro invito ad assistere alla cerimonia di chiusura del seminario dell’Association des Éducateurs des Écoles Maternelles”. In conclusione voglio ringraziare la FSM per la grande opportunità che mi dà, certo che la fiducia datami è ben riposta, e non posso dimenticare il gruppo di amici e conoscenti che, capito i miei intendimenti, continuano ad aiutarmi sotto tutti i punti di vista.

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